L’appetito degli italiani per il credito al consumo non manca , si è infatti stimato che circa il 60% della popolazione Italiana nel corso della propria vita richiede da tre o più prestiti.
In particolare il 2022 è stato per il mercato del credito al consumo un anno di forte crescita così come lo è stato il 2021 dove si era già registrato un ritorno ai volumi pre-pandemia.
Tra il 2021 ed il 2022, quasi il 60% degli italiani si è rivolto ad un istituto di credito “c.d. finanziaria” per ottenere un prestito anziché alle banche tradizionali. In Italia, la percezione complessiva sugli intermediari del credito è positiva , in particolare questa tendenza è stata generata da una maggiore rapidità di risposta rispetto alle banche tradizionali.
Circa due terzi degli italiani (oltre il 60%) ricerca informazioni tramite Internet prima di contrarre un prestito, nonostante questa “tendenza digitale” soltanto il 7% circa delle sottoscrizioni dei prestiti avviene online.
Con la crescente digitalizzazione del mercato, la qualità dell’interazione con il cliente durante tutto il percorso rimane un fattore chiave per la conversione e la soddisfazione del consumatore. Infatti la prassi resta comunque quella di preferire un consulente “fisico” per concludere tutto l’iter di erogazione del prestito.
Possiamo concludere che in termini assoluti anche se la scelta dell’erogatore di credito dipende da tre criteri: il costo complessivo , la chiarezza dell’offerta e il tempo di risposta; la tendenza degli italiani resta quella del rapporto diretto “vis-à-vis” con un consulente che sappia rassicurare e guidare il consumatore verso la scelta migliore. Siamo quindi in un mercato che è stato certamente scosso dalla tecnologia digitale ma che deve prendersi cura delle relazioni con i clienti.