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8/6/2020

Le banche dati creditizie

Le banche dati creditizie

 

Quando si chiede un finanziamento si viene automaticamente censiti nei Sistemi di Informazioni Creditizie, ovvero SIC, che per un determinato periodo di tempo conservano i dati registrati. L'incubo di molti è di ritrovarsi tra i “cattivi pagatori” ovvero tra quelli che hanno pagato in ritardo delle rate (o mai pagate) di un finanziamento, con il rischio poi di vedersi negare successivamente un prestito personale, un mutuo, o qualsiasi altro tipo di credito.

 

Le banche dati dei SIC sono molto utili per banche e istituti finanziari in quanto contengono informazioni di qualsiasi genere sui consumatori: le informazioni possono essere negative e non possono essere cancellate su richiesta del consumatore, a differenza delle informazioni positive e da quelle neutre, che riguardano anche la semplice richiesta di finanziamento, non conclusa. Lo scopo delle Centrali è quello di migliorare il credito ai consumatori sia dal lato degli istituti creditizi che hanno facile accesso all’affidabilità del cliente che richiede un prestito, sia dal lato del consumatore, ai quali viene offerto un credito di qualità maggiore ed evitare il rischio di sovraindebitamento.
 

Lo scopo dei Sistemi di informazioni creditizie è quello di valutare, appunto, l'affidabilità e la puntualità dei pagamenti dell’interessato; i più noti SIC sono Crif, Experian e Ctc, che raccolgono informazioni dagli istituti di credito circa i finanziamenti richiesti e ottenuti da consumatori e imprese. Va precisato che è censito non solo chi ottiene il finanziamento ma anche l’eventuale garante che si fa carico del debito in caso di insolvenza.           
È importante sottolineare che la decisione di concedere o meno credito non spetta a Crif o altre aziende, ma viene presa dagli istituti di credito in totale autonomia, prendendo in considerazione ulteriori aspetti quali il reddito del soggetto, la stabilità delle entrate, ecc.

Vediamo quindi quali sono le regole predisposte per i Sic, che disciplinano i tempi di conservazione dei dati.            

Bisogna innanzitutto fare una premessa e sapere che sono previsti tempi diversi di conservazione, a seconda che si tratti di dati positivi o negativi, ovvero riferiti ad informazioni sui finanziamenti il cui rimborso è stato regolare o meno. Questo vuol dire che essere presenti sul sistema SIC non significa necessariamente essere un cattivo pagatore.

 

I dati positivi, ovvero quelli che riguardano i prestiti richiesti, quelli concessi e quelli per i quali i pagamenti sono regolari, possono essere conservati per 36 mesi dalla data di cessazione del rapporto o di scadenza contrattuale o dal primo aggiornamento effettuato nel mese successivo a tali date. Ad esempio se il prestito si è estinto regolarmente a marzo del 2018, sarà visibile nei Sic fino a febbraio 2021.

 

Tutte le richieste di credito, cioè quelle in esame senza ancora nessun esito, sia positivo che negativo (quindi ancora in istruttoria presso gli istituti), non possono essere mantenute in questo "stato" per oltre 6 mesi; se invece la domanda non viene accolta il tempo massimo di permanenza è di 30 giorni;

 

Tornando alla conservazione dei dati negativi : in caso di regolarizzazione, tali dati possono essere conservati, a seconda dell’entità del ritardo, per 12 o 24 mesi dalla regolarizzazione stessa.

  • Morosità di due rate o di due mesi poi sanate: 12 mesi dalla regolarizzazione
  • Ritardi superiori sanati anche su transazione: 24 mesi dalla regolarizzazione
  • Eventi negativi (ossia morosità, gravi inadempimenti) non sanati: 36 mesi dalla data di scadenza contrattuale del rapporto o dalla data in cui è risultato necessario l’ultimo aggiornamento (in caso di successivi accordi o altri eventi rilevanti in relazione al rimborso).

Se, per esempio, abbiamo un mutuo non pagato con scadenza contrattuale settembre 2020, avremo i dati negativi registrati fino a settembre 2023.

  • Rapporti che si sono svolti positivamente (senza ritardi o altri eventi negativi): 36 mesi in presenza di altri rapporti con eventi negativi non regolarizzati. 

 

Prima della scadenza dei termini sopra indicati, non è possibile ottenere la cancellazione delle segnalazioni attinenti a comportamenti irregolari, sebbene essi siano stati sanati.

 

Chi può consultare i dati dei SIC?

 

Le informazioni presenti negli archivi dei Sistemi di Informazioni Creditizie sono di carattere riservato e possono essere consultate dagli intermediari solo per fini legati alla tutela della solvibilità del sistema creditizio. Le banche e le finanziarie, infatti, possono interrogare le SIC solo quando devono valutare una richiesta di finanziamento o l’apertura di un conto corrente.

 

È importante sottolineare che l’accesso ai dati è consentito anche agli stessi soggetti censiti, che possono così controllare se sono stati segnalati come cattivi pagatori e chiedere la correzione di eventuali errori al fine di non vedersi pregiudicati nell’accesso al credito per notizie false, imprecise o incomplete. I dati possono essere conosciuti anche dall’Autorità Giudiziaria.

 

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