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1/7/2021

Mutui e Covid: quali sono gli effetti della pandemia?

Mutui e Covid: quali sono gli effetti della pandemia?

 

Il 2020 come purtroppo ben sappiamo è stato un anno difficile per qualunque settore a causa della pandemia globale di Coronavirus, anche il mercato immobiliare ha accusato il colpo, il calo stimato sembra essere di circa il 20% rispetto al 2019, consistente ma, contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, il mercato immobiliare ha retto meglio di altri. Anche il settore creditizio ha retto soprattutto grazie alle surroghe e secondo i dati forniti dalla Banca d’Italia da gennaio a giugno le operazioni di trasferimento del mutuo da una banca all’altra sono cresciute di un incredibile 218%, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

 

Come cambiano, quindi, le richieste di mutuo al tempo di Covid?

 

I tassi dei mutui si sono abbassati di molto, e soprattutto l’Eurirs, cioè l’indice utilizzato per calcolare i mutui a tasso fisso usato dai principali istituti di credito europei è ai minimi storici. Ciò ha permesso a molti di bloccare la rata del mutuo ad un tasso che in molti casi è sceso sotto l’1%.

L’anno appena trascorso ha modificato il tipo di immobile ricercato dagli italiani, che sono diventati sempre più propensi ad allontanarsi dai centri città a favore di abitazioni in periferia con spazi più elevati, ciò ha comportato alcuni cambiamenti nelle richieste dei mutui.

Il primo cambiamento riguarda la percentuale dell’importo del finanziamento rispetto al valore dell’immobile; gli acquirenti, data la situazione di emergenza e di incertezza, preferiscono tenere stretti i propri risparmi e ciò porta a un aumento di richieste di mutui di importo più alto, puntando a un LTV (Loan To Value, rapporto tra somma concessa in prestito e valore dell’immobile che si mette a garanzia) sempre più alto. Ancora tanti istituti bancari non concedono mutui oltre l’80% del valore della casa, ma, data la situazione, sempre più banche stanno iniziando a concedere mutui con richieste di importo al 90% e in alcuni casi al 100%. Considerati gli attuali tassi ai minimi diventa conveniente richiedere mutui più alti rispetto a qualche anno fa.

Un altro tipo di mutuo sempre più richiesto è quello per costruzione o per ristrutturazione, ciò è dovuto ai vantaggi fiscali portati dal Superbonus, l’agevolazione che porta al 110% l’aliquota di detrazione delle spese sostenute tra il 1° luglio 2020 e il 31 dicembre 2022 per interventi di ristrutturazione antisismici e per quelli legati all’aumento dell’efficienza energetica e all’installazione di impianti fotovoltaici. Quindi, i potenziali acquirenti di un immobile potrebbero richiedere un finanziamento sia per l’acquisto che per la ristrutturazione a condizioni davvero vantaggiose.

 

Mutui oltre l’80%

 

I mutui 100% negli ultimi anni sono stati erogati per larga parte tramite il Fondo Prima Casa CONSAP, istituito nel 2013 per favorire l’accesso al credito prioritariamente per le persone con più difficoltà ad ottenere mutui, tramite la garanzia, da parte dello Stato, del 50% del valore prestato dalla banca. Ma che di fatto poi è stato accessibile, sino a metà ottobre 2020, a tutti. La legge di conversione n.126 del 13 ottobre 2020 ha infatti ridotto il numero dei possibili richiedenti di questa garanzia, estromettendo alcune categorie come, ad esempio, gli over 35. Fortunatamente, tuttavia, dopo nemmeno 3 mesi, e precisamente il 18 dicembre 2020 la Legge 176 ha nuovamente reintrodotto l’opportunità di accesso a tutti. Ad ogni modo, a prescindere dal Fondo, sono sempre di più le banche che offrono mutui superiori l’80% del valore dell’immobile, ed è probabile che nel corso del 2021 anche altre percorreranno questa strada dei mutui ipotecari con LTV sempre più prossimi al 100%, facilitando così la ripresa economica.

 

 

Cessione del quinto

 

Si registra un aumento delle richieste di cessione del quinto poiché sono in aumento i risparmiatori che necessitano di un mutuo al 100%. Richiedendo la possibilità di inserire la cessione di un quinto dello stipendio o della pensione come garanzia, è possibile arrivare a un mutuo del valore più vicino possibile al prezzo dell’immobile che si intende acquistare.

 

Tassi sempre più bassi

 

Con gli indici di riferimento dei mutui che indicano un calo costante dei tassi, molti risparmiatori hanno la possibilità di ottenere mutui vantaggiosi o sostituire un vecchio finanziamento con uno migliore tramite surroga. Ad esempio, l’Euribor, che è il parametro di riferimento per i mutui a tasso variabile, nel corso del 2020 è calato in media di 18 punti base, ciò ha reso molto più convenienti questi tipo di mutuo. L’Eurirs, invece, che è l’indice di riferimento dei mutui a tasso fisso, da inizio anno è diminuito in media di circa mezzo punto percentuale, questo calo ha segnato il consolidamento della scelta degli italiani verso il tasso fisso, passando da una percentuale del 61% nel 2019 al 90% nel primo semestre del 2020.

Stando all’Osservatorio Mutui di ABI, il trend delle richieste di finanziamento dice che nei primi nove mesi del 2020 la durata media del mutuo è stata di 24,7 anni in leggero calo rispetto al 2019, mentre l’importo medio dei mutui concessi dalle banche è stato di 136.630€, in aumento del 5,8% rispetto al 2019.

 

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