
Ritardo o mancato pagamento di una rata del finanziamento.
Un Prestito può essere un valido aiuto per affrontare spese impreviste o per realizzare dei progetti. Quello che molti si chiedono è: cosa succede se si ritarda o addirittura si salta il pagamento di una rata? Vediamolo nel dettaglio.
Può capitare, per colpa di un periodo di difficoltà economica o per una dimenticanza, di non riuscire a rispettare le scadenze di pagamento. Ogni istituto finanziario regola in contratto, con i propri clienti, le conseguenze di un insoluto, ma solitamente se il debitore si ravvede in tempi brevi può evitare qualsiasi problematica. Infatti, normalmente, al primo ritardo o al primo insoluto, la banca invia un sollecito di pagamento, invitando a provvedere al saldo il prima possibile.
Nel momento in cui però il debitore continua a essere moroso, l’ente finanziario può applicare una maggiorazione degli interessi, detti interessi moratori, applicati dal primo giorno di mancato pagamento fino al saldo dell’insoluto. La percentuale di questa “mora”, indicata nel contratto, risulta superiore di 2/4 punti percentuali rispetto agli interessi applicati alle singole rate pagate puntualmente.
Quando i ritardi diventano frequenti o i mancati pagamenti si accumulano, la banca può ricorrere a una soluzione estrema: la risoluzione unilaterale del contratto (ovvero la revoca del prestito), per “decadenza dal beneficio del termine”. Questo diritto permette al creditore di richiedere la restituzione di tutte le rate residue in un’unica soluzione, maggiorate degli interessi. Il cliente quindi dovrà trovare la disponibilità dell’importo nel più breve tempo possibile. Se ciò non avviene la banca può agire per vie legali.
La banca è inoltre tenuta a segnalare il mancato pagamento ai SIC (Sistemi di Informazioni Creditizie), banche dati telematiche che raccolgono informazioni sulle richieste di credito, e alla Centrale Rischi Interbancaria gestita dalla Banca d’Italia. Ne consegue che il debitore non potrà più accedere a prestiti, all’utilizzo di carte di credito, a bancomat e ad assegni, finchè non avrà recuperato la posizione e anche per qualche mese successivo. Il nominativo della persona segnalata resta infatti segnalato, con una negatività, nelle “banche dati” tra i 12 a i 36 mesi, a seconda della gravità dell’inadempienza.
A tutela sia degli enti finanziari, sia dei clienti, esiste una legge che fissa regole standard. Secondo la norma il pagamento può essere considerato “in ritardo” solo avviene dopo 30 giorni dalla scadenza.
Il cliente è “salvo” anche quando l’insoluto è compreso tra i 30 e i 180 giorni e non si ripete per più di sei volte nell’arco del piano di ammortamento. Dalla settima volta, l’istituto finanziario può avvalersi della revoca del prestito. Questo però implicherebbe per la società l’avvio di procedure costose e anche rischiose, per cui potrebbe capitare che si decida di perdonare anche i ritardi ripetuti, se si è sicuri che il cliente pagherà comunque.
Quando invece il ritardo è superiore a 180 giorni si parla di «inadempimento». In questo caso la banca può revocare immediatamente il prestito ricorrendo alle vie legali.
Fortunatamente esiste una soluzione che permette di non incorrere mai in un ritardo di pagamento: la Cessione del Quinto, ovvero un finanziamento a tasso fisso, con rate che non superano mai un quinto (il 20%) dello stipendio netto o della pensione netta. Con questo metodo la restituzione del finanziamento avviene tramite trattenute automatiche mensili in busta paga o sulla pensione. In questo modo non c’è il rischio di dimenticarsi di pagare una rata.
La Cessione del Quinto può essere richiesta anche da chi in precedenza era stato segnalato come “cattivo pagatore”, grazie alla garanzia della busta paga o della pensione percepita.
Come detto sopra, ogni banca è libera di stabilire, insieme ai propri clienti, regole differenti, purché non siano più restrittive rispetto a quelle legali. Noi di Affida possiamo aiutarti in questo. I nostri Personal Broker sono a disposizione per aiutarti a capire quali sono i termini del contratto di finanziamento con la tua banca, oppure per cercare il prestito più adeguato alle tue possibilità in modo da pagare puntualmente tutte le rate.